L'agricoltura rigenerativa, contro il cambio climatico
In Andalusia, la finca El Valle del Conde ha applicato l'agricoltura rigenerativa nei suoi 230 ettari di oliveti, ottenendo un suolo capace di trattenere l'acqua e l'umidità contro la siccità
Questa è cosedispagna, una newsletter di cadenza settimanale in cui racconto la Spagna che mi colpisce e che difficilmente trova posto sui media italiani.
Oggi scopriamo come l'agricoltura rigenerativa possa migliorare il nostro stile di vita, grazie a un suolo più ricco, che trattiene l'acqua e offre prodotti di migliore qualità. In Andalusia, la finca El Conde del Valle, che la applica da qualche anno, non intende più tornare indietro.
Dagli oliveti andalusi, la lotta al cambio climatico
Spesso mi capitano sui social post che mostrano la differenza di comfort offerto da una strada urbana alberata rispetto a una priva di verde; al di là dell'ombra e della vista gradevole, la strada alberata gode di una temperatura inferiore anche di 5-6°C nel periodo estivo. Post che fanno riflettere sull'importanza degli alberi e del verde nella nostra vita, in città in cui sta diventando sempre più complicato avere piazze alberate e viali, a causa, si dice, della manutenzione necessaria. Poi, qualche giorno fa, Instagram mi ha offerto un video su come la presenza del verde sia fondamentale nelle campagne, per trattenere l'acqua e lottare contro la siccità. È un video spagnolo dell'ambientalista e attivista Javier Peña, che vi propongo qui.
"Nel 2018 sono successe due cose che mi hanno cambiato la vita: sono diventato padre e l'IPCC ha pubblicato il devastante rapporto in cui avvertiva che avevamo solo 12 anni per evitare una catastrofe climatica irreversibile. L’ansia climatica è una cattiva compagna, ma mi ha aiutato ad aprire una pagina Facebook e a iniziare a realizzare video che mettono in guardia sulla crisi climatica ed ecologica in cui siamo immersi. Era una necessità, una via di fuga, avevo bisogno di fare qualcosa. Avevo bisogno di un nome. Hope. Speranza. Mi rifiuto di dare per scontato che distruggeremo la meravigliosa biosfera che abbiamo ereditato. Non mi sarei mai aspettato che succedesse quello che è successo: nei primi dodici mesi i video hanno superato i 200 milioni di visualizzazioni, e il numero dei follower ha superato il mezzo milione. Persone provenienti da tutto il mondo" ha scritto Javier nel suo sito, hoperevolution.earth.
La Spagna è uno dei Paesi europei che maggiormente soffrono il cambio climatico: la siccità sta diventando un problema molto grave. Si parla di acqua razionata (è già successo in Catalogna), di travasi da un fiume all'altro, si tratti dell'Ebro a nord o del Tago, nel centro del Paese, con lotte tra i territori e Comunidades Autónomas. Gli oliveti, della cui coltivazione parla il video, sono parte integrante del paesaggio soprattutto andaluso. La Spagna produce il 70% dell'olio made in UE e il 45% di quello mondiale, secondo dati del Ministero dell'Agricoltura; la provincia di Jaén produce circa il 50% dell'olio spagnolo. Se vi capiterà di raggiungere il più interno dei capoluoghi andalusi, viaggerete per km e km circondati da oliveti e vallate di oliveti, è davvero impressionante. E tutti sorgono su terreni arati, che sembrano arsi. Cosa non sarebbero se applicassero l'agricoltura rigenerativa. Queste le due premesse.
Per Javier la lotta alla siccità può iniziare dalla rigenerazione del suolo: "Un terreno ricco di sostanze nutritive, microrganismi, funghi, insetti e radici agisce come una spugna, trattiene l'acqua e non necessita di prodotti agrochimici" spiega "Quando parliamo di risolvere la crisi climatica, non esiste una soluzione, ma la somma di molte, e una delle più promettenti è l'agricoltura rigenerativa". Il suo esempio sono i 230 ettari della Finca El Valle del Conde, che si trova in provincia di Córdoba. Francisco Ruiz, il suo direttore, ha scelto di non arare più i terreni intorno ai suoi ulivi e di lasciar fare alla natura. Nel giro di poco tempo, sono esplosi erba e arbusti e tutta una vita sotterranea, che ha dato nuova vitalità al terreno, rendendolo capace di trattenere l'acqua e di restituire l'umidità nei periodi più caldi. "Impensabile tornare indietro, l'azienda agricola sta cambiando, il suolo sta migliorando, c'è più biodiversità ed economicamente è più redditizia, non si può tornare indietro" dice nel video di Peña. E anche l'olio proveniente da questi oliveti è di qualità maggiore, con principi nutritivi più solidi.
La svolta per la finca inizia nel 2019, in quell'anno, spiega il suo sito web, si è deciso di passare "all'agricoltura biologica per dare valore aggiunto all’olio prodotto in queste zone. Poiché l'ubicazione dell'azienda in zona montana complica la gestione della copertura vegetale, abbiamo deciso di provare l'utilizzo di animali, in questo caso diversi esemplari di pecore Merino, con l'obiettivo di attuare la tecnica ancestrale dello 'sfalcio con i denti', ed è qui che facciamo una grande scoperta, l'agro-allevamento rigenerativo". Le pecore si nutrono delle erbe degli oliveti, aiutando a controllarne la crescita, mentre il pascolo rotazionale fa sì che l'azienda sia divisa in recinti attraverso i quali le pecore ruotano, permettendo così la rigenerazione del verde. "Le pecore, mentre passano, arano delicatamente la terra e vi trasportano diverse sostanze nutritive, sia negli zoccoli che negli escrementi che vi spargono sopra" scrive revistacampo.es, ricostruendo la storia di El Valle del Conde. Il risultato è che sui terreni sono tornati "animali e insetti che non si vedevano da anni. Anche nuove specie di piante. 'I terreni sono diventati ancora più fertili, abbiamo più vegetazione e i parassiti sono ancora meglio controllati' dice Francisco Ruiz. Per lui il segreto è proprio la cura del suolo. E gli animali, passando, rigenerano questa risorsa, che alimenta l'intera catena alimentare, dai microrganismi allo stesso essere umano. Tutto nasce, appunto, dal cambiamento nel modo di lavorarlo: 'L'agricoltore convenzionale tende a vederlo come la superficie che accoglie le piante, senza pensare che sotto non ci sono solo le loro radici, ma un intero mondo animale. È un'entità vivente' sostiene Ruiz".
Ed è questa vita sotterranea che trattiene l'acqua, evitando l'evaporazione; genera anche umidità ambientale, così da abbassare le temperature e, nel caso fosse applicata in grande scala, attrarre anche la pioggia. L'esempio di questa finca andalusa sta attirando l'attenzione di altri agricoltori spagnoli, anche per il risparmio nelle spese e la qualità dei prodotti. La svolta, alla fine, è tornare all'antico, utilizzando gli strumenti che il presente mette a disposizione.
L'immagine di copertina, dalla pagina Facebook della finca El Valle del Conde.
Frase della settimana
"Ho fatto passi indietro, non sto bene mentalmente"
(Il tennista Carlos Alcaraz, dopo l'inaspettata sconfitta agli US Open. Per la prima volta dal 1999, la Spagna non ha un tennista negli ottavi di finale del più importante torneo statunitense)
Tenendo le fila
Chi l'avrebbe detto all'attrice e umorista Vivy Lin e alla sua amica e collega Carla che il video con cui raccontavano che è più facile trovare un partner da Mercadona, una delle catene di supermercati più famose di Spagna, che su Tinder avrebbe scatenato una nuova tendenza. Secondo le due amiche, muoversi tra le corsie del supermercato con un'ananas capovolta nel carrello, intorno alle 19, indica l'interesse a trovare un partner. Sembrava una boutade, ma i Mercadona di mezza Spagna sono stati invasi da clienti in cerca di partner e quello del centro di Bilbao ha addirittura dovuto chiamare la Polizia, per controllare la folla. Ma non è tutto oro quello che brilla e uno dei miei profili Instagram preferiti, @preferiria.periferia, ha raccontato il doppio volto di Mercadona, amabile verso l'esterno, autoritario all'interno e addirittura ricattatorio con i fornitori. Tra i due video, meglio non perdersi questo di Erik Harley. Eccolo qui.
I programmi tv ne parlano da giorni. Daniel Sancho, il figlio di Rodolfo, uno degli attori più popolari (era Fernando in Isabel ed è stato uno dei protagonisti della serie cult Il ministerio del tiempo), è stato condannato all'ergastolo in Thailandia per aver assassinato e poi tagliato a pezzi il chirurgo colombiano Edwin Arrieta, con cui aveva una relazione. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a morte, la difesa, che ha sostenuto si sia trattato di una tragica caduta accidentale durante un litigio, si aspettava una condanna a 8-10 anni. La sentenza ha scatenato le polemiche sui limiti delle strategie difensive, ha spedito il 30enne Daniel a Surat Thani, uno dei carceri più duri della Thailandia, dove dovrà aspettare gli appelli, e metterà a dura prova il patrimonio di Rodolfo, che ha sospeso la sua carriera un anno fa, dopo il delitto, e che sta spendendo alte cifre per la difesa del figlio.
Il dolmen di Menga, nei pressi di Antequera, in provincia di Málaga, è il più antico scoperto nella penisola iberica (è stato costruito quasi 6000 anni fa). È coperto da cinque pesanti lastre e solo recentemente gli studiosi hanno capito come sono state trasportate e posizionate. La cava era a circa 850 metri di distanza e le enormi lastre furono montate su un sistema di slitte fino al cantiere. Questo si trovava in posizione sotterranea: "Poiché nel Neolitico non esistevano macchinari pesanti per sollevare una pietra così enorme, si decise di seppellire l'edificio megalitico, costituito da ortostati – blocchi di pietre posti verticalmente – nel sottosuolo. In questo modo è possibile far scorrere le lastre di copertura convesse sugli ortostati e sui pilastri, senza la necessità di salire su rampe" spiega El País. José Antonio Lozano Rodríguez, l'autore principale dello studio, sottolinea le "sofisticate conoscenze di ingegneria, geologia, geometria" del Neolitico.
P.S.
Mi trovate anche su venividiscrissi, newsletter di interviste e riflessioni, in cui seguo le mie curiosità, senza pormi limiti di argomenti e ampliando sempre orizzonti.
Questa settimana sa un po' di Spagna, con un articolo dedicato a uno dei miei posti del cuore, Sanlucar de Barrameda, in Andalusia, che racconta dell'aristocrazia spagnola durante la Belle Époque, di una Duchessa rossa e volitiva, di un castello che controllava le ricchezze provenienti dalle Americhe, di una delle gastronomie più apprezzate di Spagna. I posti del cuore: Sanlúcar de Barrameda
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