I campi di lavanda instagrammabili, motori della Spagna rurale
I 1000 ettari di lavanda di Brihuega, nella Castiglia La Mancia, sono diventati meta turistica. Intorno a loro visite guidate, musica, eventi e affari, che aiutano la lotta contro lo spopolamento
Questa è cosedispagna, una newsletter di cadenza settimanale in cui racconto la Spagna che mi colpisce e che difficilmente trova posto sui media italiani.
Oggi andiamo a Brihuega, nella Castiglia La Mancia, a poco più di un’ora di auto da Madrid, dove i campi di lavanda sono diventati una meta turistica grazie ai social, portando benefici economici all’intero territorio. Una zona rurale che vince il rischio spopolamento.
I campi di lavanda di Brihuega, motori economici tra turismo e cosmesi
Questa è una bella storia proveniente dalla España vaciada (la Spagna svuotata), che testimonia come a volte basta un'idea per rimettere in moto un territorio. Siamo a Brihuega, nella Castiglia La Mancia, a un centinaio di chilometri a nord-est di Madrid (provincia di Guadalajara), in un Comune con poco più di 2.500 abitanti. Qui ci sono i più famosi e fotografati campi di lavanda della Spagna: circa 1000 ettari di morbide colline, che in questo periodo si tingono di viola e sono invasi da centinaia di turisti in cerca della foto perfetta per i social. Un po' di Provenza in terra castigliana.
Tutto è iniziato negli anni '60, quando Álvaro Mayoral, un maestro della scuola locale, andò in vacanza in Francia e al ritorno decise di provare a piantare la lavanda; qualche tempo dopo, Emilio Valeros, un apprezzato profumista di Loewe, decise di dare un senso economico a quei campi e iniziò a usare quella lavanda per i profumi del marchio. Al resto hanno pensato i social di quest'ultimo decennio, che hanno trasformato i campi di Brihuega in una meta irrinunciabile durante la fioritura. Tanto che la cittadina ha iniziato a organizzare una serie di attività per valorizzarli, tra queste c'è il Festival de la Lavanda. Da una decina d'anni, i campi si riempiono delle note musicali di musicisti piuttosto noti in Spagna (tra loro Luz Casal, El Cigala, Victor Manuel...), che si esibiscono al tramonto davanti a un pubblico vestito di bianco, seduto su sedie di legno sistemate tra i solchi della coltivazione. Potrebbe esserci un'immagine più instagrammabile?
Si organizzano anche visite guidate, sia private che ufficiali, queste ultime attraverso l'Ufficio del Turismo di Brihuega, generalmente al tramonto, che è l'ora più suggestiva per ammirare il viola dei campi (e, cosa pratica, anche il caldo è più sopportabile). Non manca la possibilità di visitare la distilleria utilizzata per estrarre l'essenza della lavanda, al termine del raccolto. Si chiama Jardín de la Alcarria e lungo il percorso di visita si può vedere il trattamento a cui sono soggetti i fiori di lavanda, per estrarre le molecole aromatiche. La cittadina ne approfitta anche per far conoscere la sua storia e la sua gastronomia. Situata in una posizione strategica, Brihuega fu al centro di molte battaglie, sin dal tempo degli Arabi contro i Cristiani, poi, nel XIX secolo, la Guerra d'Indipendenza, e, nel 1937, la Guerra Civile. Del suo intenso passato conserve un castello, costruito su un'antica fortificazione araba, le "grotte arabe", una serie di tunnel sotterranei che sbucano all'esterno delle mura e permettevano la fuga dagli assedi. E poi fontane, piazze, palazzi, tra cui la Real Cárcel de Carlos III, oggi sede dell'Ufficio del Turismo.
Come si è già capito, a Brihuega sono riusciti a trasformare la bellezza del loro paesaggio in un motore economico, sempre più vivace. La comarca (territorio) dell'Alcarria produce il 20% della lavanda spagnola. "L'impatto socioeconomico a Brihuega e nella sua regione ammonta tra 4 e 6,5 milioni di euro all'anno, il che equivale a una somma compresa tra 620 e 1.050 euro per abitante" scrive nella sua pagina web la COPE, una delle radio spagnole più ascoltate "È una delle conclusioni di uno studio avviato dalla FADETA, Federazione delle Associazioni per lo Sviluppo Territoriale del Tajo-Tajuña, e realizzato dall'Istituto di Analisi Economica e Sociale dell'Università di Alcalá de Henares (UAH)". Il turismo arriva a moltiplicare per 14 la popolazione di Brihuega e con un impatto indiretto di circa 2,6 milioni di euro. La lavanda, insomma, "è diventata un vero motore economico, promuovendo uno sviluppo rurale sostenibile, popolando e creando posti di lavoro" commenta il presidente di FADETA Jesús Ortega "ma siamo convinti che possa anche fare di più e portare maggiori benefici alle nostre città". L'idea, spiega, è dare un senso ai risultati dello studio, per individuare un "percorso da seguire per promuovere la trasformazione del settore e dell'offerta turistica e culturale che circonda questo raccolto e i prodotti derivati".
La lavanda e la sua bellezza, insomma, come occasione per rilanciare la España vaciada, la Spagna svuotata, che perde abitanti in favore delle grandi città, in particolare della vicina Madrid. È un gatto che si morde la coda: gli abitanti lasciano i propri paesi in cerca di una vita migliore nei centri urbani, i paesi spopolati perdono servizi e infrastrutture come centri medici e scolastici, strade e stazioni ferroviarie, diventando così sempre meno attraenti per chi ci vive e deve costruirsi un futuro. Un fenomeno che seguo da vicino da anni (la prima newsletter di cosedispagna è stata dedicata proprio alla Spagna svuotata!) perché è noto anche in Italia: le aree alpine e appenniniche e tanto Meridione conoscono bene, purtroppo, lo spopolamento. In Spagna raggiunge dimensioni preoccupanti: la meseta, l'altopiano delle due Castiglie, non è mai stato densamente popolato, ma adesso la sua densità è la minore d'Europa, superando persino quella delle aree settentrionali della Scandinavia. I Governi centrali promettono sempre misure speciali per rendere attraenti quei territori, dall'arrivo della fibra ottica a regimi fiscali di favore, ma poi dimenticano gli squilibri che le politiche economiche in favore delle aree urbane determinano. A Brihuega dimostrano come i campi di lavanda e lo spirito d'iniziativa possano fare la differenza e diventare un'occasione di ricchezza collettiva.
Se andate in Spagna nelle prossime settimane, tra la fine di giugno e luglio, fateci un pensierino!
Frase della settimana
"Letizia è la prima regina di Spagna ad aver pagato un mutuo"
(il giornalista Martín Bianchi nel podcast di El País 10 años de reinado, 20 de fama: ¿podemos hablar de 'letizismo'?)
Tenendo le fila
A Cadice una storia a lieto fine, che fa bene al cuore. Da qualche tempo i media non solo locali raccontavano di María Muñoz, 88 anni, dal 1967 inquilina di un palazzo nel centro storico cittadino, costretta a lasciare il suo appartamento da uno sfratto e senza nessuna possibilità di accordo con la proprietà, decisa a vendere. Proprietaria dell'intero edificio, voleva infatti venderlo per destinarlo ad appartamenti turistici (ormai l'incubo dei centri di tutte le città spagnole più importanti). Inutile la mobilitazione dei gaditani e dei media, ma fortunatamente è arrivata per María una hada madrina, una fata, nelle vesti della Fondazione del Cádiz, la squadra di calcio cittadina. Ha comprato l'appartamento, che lascerà a María fino a quando vorrà, per i 97 euro di affitto mensile che ha sempre pagato. Per una volta, ha vinto il cuore contro gli speculatori e il Cádiz ha guadagnato qualche tifoso in più.
Si intitola "La habitación de al lado" (La stanza accanto) ed è il primo film di Pedro Almodóvar girato totalmente in inglese, con Tilda Swinton, Julianne Moore e John Turturro, oltre agli spagnoli Juan Diego Botto, Raúl Arévalo e Victoria Luengo. Girato tra Madrid e New York, il film racconta la storia di Martha (Tilda Swinton), una reporter di guerra che ha una relazione difficile con la figlia e che cerca per questo l'aiuto della sua amica Ingrid (Julianne Moore), scrittrice di libri di funzione. "Il film parla della crudeltà senza fine delle guerre e dei modi così diversi in cui le due scrittrici si avvicinano alla realtà e la descrivono: parla di morte, amicizia e piacere sessuale come migliori alleati per lottare contro l'orrore" spiegano da El Deseo, la casa di produzione del regista manchego. In Spagna uscirà il 18 ottobre, entro l'anno arriverà in Italia, Regno Unito, Europa centrale e orientale.
Il 19 giugno re Felipe VI celebrerà dieci anni di regno e i media spagnoli hanno iniziato a ricordare l'anniversario con articoli, podcast, documentari.
Se capite lo spagnolo, non perdetevi:
Il documentario di Hola, alcuni giornalisti spagnoli specializzati sui temi reali commentano i dieci anni di regno, divisi in brevi capitoli, dal costo degli scandali al ruolo della regina Letizia (bello!), dal rapporto privato dei sovrani (bello!) alla formazione della principessa Leonor.
Il podcast di El País 10 años de reinado, 20 de fama: ¿podemos hablar de 'letizismo'? dedicato all'evoluzione dell'immagine di Letizia e del ruolo della regina in Spagna; molte interviste a giornalisti, storici ed esperti. 38 minuti, ma utili per chi è interessato al tema (e belli i tweet degli spagnoli dopo i suoi discorsi a braccio).
Il quotidiano conservatore ABC (il più antico e monarchico di tutti) propone una divertente ricostruzione del Felipe più intimo: cosa ama, cosa mangia, quale musica ascolta, quali libri legge, quali sport pratica il re degli spagnoli.
P.S.
Mi trovate anche su venividiscrissi, newsletter di interviste e riflessioni, in cui seguo le mie curiosità, senza pormi limiti di argomenti e ampliando sempre orizzonti.
Questa settimana a Ostana, uno dei borghi più belli d'Italia, nella Valle del Po, anche lui in lotta contro lo spopolamento (il modello Ostana merita molta attenzione!). Qui è arrivata Serena Gibaudo per aprire la prima azienda agricola dopo decenni di terreni abbandonati: dalla sua segale si produce 3841, la più amata birra d'alta montagna del cuneese. Dall'Orto di Ostana alla birra più alta della Valle del Po
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Non conoscevo l'esistenza dei campi di lavanda spagnoli. Hanno avuto una bella iniziativa, che ha portato lavoro e turismo. Auguri ai Reali spagnoli, che apprezzo molto, di continuare il loro cammino insieme e con la Spagna