Cuenca, capitale della gastronomia 2023. Vargas Llosa come Shakira
Le bellezze culinarie e non di Cuenca, che per un anno offre cultura e cucina tradizionale e d'avanguardia. Dopo la rottura, Mario Vargas Llosa e Isabel Preylser imitano Shakira e mostrano il dispetto
#5/2023
cosedispagna di questa settimana presenta Cuenca, che dalla Castilla-La Mancha sud-orientale svela la sua cucina e le sue potenzialità turistiche nel suo anno di capitale gastronomica. Il Premio Nobel Mario Vargas Llosa e Isabel Preysler, protagonisti della sorprendente rottura di fine anno, si attaccano a vicenda attraverso letteratura e velenosi articoli, come se fossero in una canzone di Shakira.
Buona lettura!
Le bellezze di Cuenca, capitale spagnola della gastronomia 2023
La Capitale Spagnola della Gastronomia è una bella iniziativa della Federación Española de Periodistas y Escritores de Turismo (Federazione Spagnola di Giornalisti e Scrittori del Turismo), con la collaborazione della Federación Española de Hostelería (Federazione Spagnola del settore alberghiero e della ristorazione). L'obiettivo è valorizzare una città e il suo territorio attraverso la loro cucina, incoraggiando il turismo enogastronomico con iniziative, eventi, degustazioni, che si sviluppano per l'intero anno in cui la città è capitale. Sono già state capitali Logroño, Burgos, Vitoria, Cáceres, Toledo, Murcia, Almería, tutti capoluoghi di provincia, fino alla deliziosa Sanlúcar de Barrameda, cittadina sull'estuario del Guadalquivir, che ha ceduto il testimone a Cuenca.
Cuenca, capitale al terzo tentativo
Storica città della Castilla La Mancha, Cuenca è riuscita ad aggiudicarsi l'ambito titolo al terzo tentativo, perché, come si dice in spagnolo, a la tercera va la vencida (al terzo tentativo si vince). Il progetto con cui ha vinto si intitola Cuenca deliciosa, riguardando l'aggettivo non solo la gastronomia, ma anche il paesaggio, l'architettura, la cultura, le esperienze che offre ai turisti. La città antica si trova su un altopiano che finisce a precipizio nella gola del fiume Huécar, mentre la città nuova sorge in basso, lungo il fiume. La parte storica è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell'Umanità nel 1996 e conserva il castello e la Torre Mangana di origine araba, così come la Cattedrale, costruita sull'antica Moschea. La vera attrazione sono però le case colgadas, le case 'appese', così chiamate perché costruite dal XIV secolo sulla roccia, a precipizio nella valle; sono definite i grattacieli del Medioevo, perché sul lato della strada sono alte 3-4 piani, mentre sul lato del fiume arrivano anche a 10 piani, costruiti scendendo dall’alto, direttamente sulla roccia. Per osservarle bene, il miglior punto di vista consigliato è il Puente de San Pablo, il ponte che attraversa il fiume Huéscar, costruito in ferro e legno all'inizio del XX secolo per sostituire quello in pietra, risalente al XVI secolo. Tutt'intorno, il panorama verde e collinoso della Castilla La Mancha sud-orientale.
Gli ingredienti della cucina, dal territorio circostante
E da quest'intorno di boschi e campagne, di contadini e pastori, la cucina della città, che il progetto per la Capitale Gastronomica definisce "austera e semplice, in totale connessione con l'ambiente naturale e monumentale". Tra i punti di forza di Cuenca, si legge tra le motivazioni della Giuria per la vittoria, "i tesori nascosti nella Serranía, che racchiudono foreste e fiumi in cui si possono praticare turismo d'avventura e che offrono un approccio naturale alla buona cucina. La trota Júcar, fresca o affumicata, simile al salmone, è insuperabile quando viene preparata per la tartare, il ceviche o in salamoia. Le numerose varietà di funghi sono protagonisti di deliziosi piatti a base di uova strapazzate. La caccia fornisce carni per piatti forti e consistenti, mentre quaglie o pernici in salamoia si distinguono per la loro freschezza. Inchino dovuto alla ricca varietà dei formaggi manchegos, o agli stufati di agnello e alle costolette di maialino da latte. Quest'universo di sapori si chiude con le migas della Mancia, la ratatouille alla manchega, il merluzzo con salsa all'aglio o l'atascaburras, una combinazione equilibrata di patate, aglio, merluzzo e uova per squisiti antipasti. Da sottolineare l'ottimo menu della cucina quaresimale di stufati, ceci, spinaci e baccalà, e dolci come il toast alla francese e l'alajú, un dolce di origine araba a base di miele e mandorle con pangrattato".
La cucina d'avanguardia, innovativa e creativa
E non si tratta solo della cucina tradizionale, che già da sola fa venire l'acquolina in bocca. C'è anche quella "innovativa, creativa e all'avanguardia", realizzata da una nuova generazione di chef, che usa i piatti tradizionali di Cuenca per rinnovarli. Tra loro, uno dei più apprezzati è Jesús Segura, che ha ricevuto una stella Michelin per il suo ristorante Trivio e che ha recentemente aperto due ristoranti nel centro storico: "Cucinare a Cuenca è un privilegio. Il confine tra urbano e natura è sfumato, fedele riflesso di ciò che cerchiamo con la nostra proposta gastronomica. La nostra cucina è legata alla temporalità e alla stagionalità, per questo i nostri menù vengono modificati a favore della sostenibilità del prodotto" spiega nel sito di Cuenca Capitale Gastronomica.
Il programma della città capitale della gastronomia
Nel programma di questo anno da capitale, ci sono eventi culinari in luoghi singolari come il Puente de San Pablo o i numerosi musei cittadini, giornate gastronomiche per le degustazioni dei prodotti locali e stagionali, dalle carni ai funghi, showcooking, iniziative speciali per la promozione di Cuenca. Una promozione che in Spagna è iniziata con forza. El viajero di El País ripercorre le vie della città e indica come imprescindibile una fermata nei due ristoranti aperti da Jesús Segura, la Casa de la Sirena, in un antico magazzino delle casas colgadas, e la Casas Colgadas, entrambi nella zona alta di Cuenca. "La nostra filosofia si basa sul recupero della cucina ancestrale. Quello che estende la temporalità, sfrutta il prodotto del territorio ed è sostenibile. Abbiamo un ricettario tradizionale con piatti come la trota con un velo di prugne e marinata di questo frutto o la tartare di cerva con ketchup di barbabietole sottaceto ed emulsione di gamberi" dice lo chef a El viajero. Il menù degustazione di Casas Colgadas ha 15 portate e costa 95 euro; quello della Casa de la Sirena, con sei portate, costa 50 euro.
Il sito della Capitale Spagnola della Gastronomia è capitalespanoladelagastronomia.es.
Mario Vargas Llosa e Isabel Preysler, il dispetto di un Premio Nobel
Shakira ha indicato la strada del despecho, il dispetto unito a dolore, rabbia, gelosia, e il Premio Nobel per la Letteratura Mario Vargas Llosa e la sua ex compagna Isabel Preysler, icona di eleganza e algido comportamento femminile, nonché ex moglie di Julio Iglesias e madre di Enrique, la stanno percorrendo tutta. La loro rottura dopo otto anni di relazione, comunicata da Isabel sulla copertina di Hola poco prima di Natale, è stata la sorpresa che ha chiuso il 2022 e non c’è settimana che non se ne parli.
Los vientos, il racconto che anticipava il disamore di Mario
Mario Vargas Llosa non ha gradito che Isabel attribuisse la fine della relazione alla sua gelosia. Così ha lasciato che il suo intorno facesse riferimento a Los vientos, un suo racconto, pubblicato nel 2020, in cui l'anziano protagonista descrive il pentimento per aver lasciato l'amata Carmencita, per una donna rivelatasi essere "un innamoramento della pichula", intendendo per pichula l'organo sessuale maschile. Un anticipo del disamore e della rottura? Isabel come una passione presto esaurita? L'ulteriore sorpresa è arrivata quando Abril, il supplemento letterario di El Periódico de España, ha pubblicato il racconto integrale, una sorta di vendetta stile Shakira in letteratura; in questa versione lo scrittore lancia frecciate all'ex compagna e alla figlia Tamara Falcó, anche lei prediletta delle riviste rosa spagnole (vedi cosedispagna dell’11 ottobre). Entrambe vengono prese in giro per l'ossessione per la cura del corpo e l'uso di creme e lozioni che aiutano a mantenere bellezza e gioventù. Per Tamara, diventata molto popolare in Spagna grazie alla vittoria in Masterchef VIP 2019, ulteriori frecciate per la sua passione per la Teologia, la Gastronomia e la Filosofia. Insomma, un Vargas Llosa despechado che ha divertito i media spagnoli (ma oggi in un'intervista a El Mundo, alla vigilia dell’ingresso nell’Accademia di Francia, il gran peruviano smentisce ogni riferimento all’ex). E non è mancata, ovviamente, la reazione di Isabel Preyler.
Un maggiordomo per Vargas Llosa, in casa di Isabel
In un velenoso articolo dell'ABC, la 73enne filippina fa filtrare come sia stata intensamente corteggiata prima dell'inizio della storia d'amore e come Patricia, l'allora moglie di Vargas Llosa, le avesse addirittura scritto una lettera per avvertirla dell'abitudine del marito all'infedeltà. Tra le tante donne frequentate, la cognata Roxana, con cui si era rifugiato a Londra dopo aver perso le elezioni presidenziali del Perù, nel 1990.
Iniziata la relazione, Vargas Llosa si era trasferito nella casa di Isabel, dove, scrive ancora ABC, "era assistito da un maggiordomo, che gli preparava i vestiti ogni volta che usciva e lo aiutava anche a vestirsi, come Carlo III d'Inghilterra. La sua routine quotidiana era immutabile. Il premio Nobel si alzava tra le 5 e le 7 del mattino per scrivere. Poi saliva in camera sua per infilarsi la tuta da ginnastica e fare un giro per il quartiere. Al suo ritorno a casa, la sua colazione consisteva in un cappuccino, una grande ciotola di muesli con latte e miele e un bicchiere di succo d'arancia appena spremuto, oltre a papaya, il suo frutto preferito. Poi leggeva i giornali e dedicava il pomeriggio a ricevere visite, partecipare a interviste o rispondere alla corrispondenza".
La scenata, la lettera, il finale
Tra le rivelazioni più curiose, la richiesta di Mario del bacio di Isabel tutte le sere, già a letto pronto per dormire, con la luce spenta. "Come può affermare nel racconto che ogni giorno, quando andava a letto, la prima cosa che gli veniva in mente era il ricordo di Carmencita e che si sentiva in colpa per averla abbandonata. Che avesse bisogno dell'affetto di Isabel per dormire e tuttavia gli venisse automaticamente in mente Carmencita, come scriveva, è del tutto incomprensibile. Dicono che avesse bisogno di essere sempre in contatto fisico con Isabel, per poter scacciare i demoni che lo perseguitavano" scrive il quotidiano madrileno. Tanti i dettagli che raccontano la vita quotidiana della coppia, gli incontri culturali e le cene letterarie e politiche offerte nel salone di casa, o che descrivono il rapporto affettuoso stabilito da Mario con le figlie minori di Isabel, Tamara e Ana. Non possono che essere stati filtrati con il consenso di Isabel, per smentire la versione di lui. La bella dama filippina ha anche tenuto a far sapere che era stanca della relazione da un paio di anni, ma non ha lasciato Mario per pena, perché chissà chi si sarebbe poi preso cura di lui e della sua salute sempre più fragile.
La mia casa non è un albergo e il finale despechado
Poi c'è stata la festa che ha causato la rottura, a novembre: Isabel, che vi ha assistito con Ana, torna a casa tardi, il Premio Nobel le fa una scenata di gelosia, ascoltata da un'amica di lei al telefono, e il giorno dopo lascia la casa, senza dare alcuna spiegazione; per fare pace, alcuni giorni dopo invia a Isabel il manoscritto del nuovo romanzo. Ma lei risponde con una lettera in cui gli comunica, praticamente, che la sua casa non è un albergo da cui si entra e si esce e gli chiede di non tornare. Così tre giorni dopo il peruviano invia un camion per i traslochi che raccoglie tutte le sue cose e da allora non ha più avuto contatti con Isabel né ha salutato le figlie o il personale che lo ha assistito durante gli otto anni d'amore.
Finita qui, tra un racconto letterario despechado e la rivelazione di una relazione continuata per pena? Belli i tempi in cui il despecho era una questione privata e non rovinava l'immagine di Premi Nobel e algide dame della buona società.
Le foto
Cuenca, da wikipedia
Isabel Preysler e Mario Vargas Llosa, da 20minutos.es
I social di cosedispagna:
Twitter twitter.com/cosedispagna
Instagram www.instagram.com/cosedispagna