Gibilterra è la ferita ancora sanguinante tra Spagna e Regno Unito. La Brexit ha complicato la vita quotidiana sulla frontiera, ma UE, Madrid e Londra dovrebbero essere vicini a un accordo
ma grazie! Confesso ne sapevo poco, ma il tema Brexit mi appassiona e non poco con figlia in dirittura di arrivo alla triennale al PISE di Venezia che sta facendo la tesi sugli spostamenti e i diritti nell' Unione...vediamo che succede dopo luglio, che hanno fatto un pasticcio credo sia assodato.
in Andalusia, come potrai immaginare, Gibilterra è una ferita aperta. Ma io credo nell'autodeterminazione dei popoli e se i gibraltareños preferiscono Carlo a Felipe (che gusti :D ), hanno ragione loro e bisogna trovare un modus vivendi sulla frontiera.
Quant'è ingarbugliata la questione in Gibilterra, assurdo! Grazie per avercela raccontata, ci sono certi posti del mondo di cui non si parla mai in effetti.
sì, noi poi siamo anglo-centrici e sappiamo tutto di quello che si fa e si vede tra NYC e LA, ma niente su cosa succede a Parigi o a Berlino, a livello culturale, dico. E non parliamo del mondo ispanico, che se non è mediato da Hollywood, qui non arriva. A me spiace tantissimo che non si ascolti la musica ispanica, che si leggano pochissimi autori di quella koinè sui due lati dell'Atlantico che è ricchissima di fermenti. Ma vabbe', discorso vecchio. ;)
Non posso essere più d'accordo con te, è tipo la mia battaglia personale e il cuore del lavoro che faccio con Sudestada e con il blog claveldelaire.it. Purtroppo gli Stati Uniti hanno un soft power culturale potentissimo che finisce per oscurare (almeno in Italia, in Spagna non è tanto così mi sa) tutto il resto.
ma grazie! Confesso ne sapevo poco, ma il tema Brexit mi appassiona e non poco con figlia in dirittura di arrivo alla triennale al PISE di Venezia che sta facendo la tesi sugli spostamenti e i diritti nell' Unione...vediamo che succede dopo luglio, che hanno fatto un pasticcio credo sia assodato.
in Andalusia, come potrai immaginare, Gibilterra è una ferita aperta. Ma io credo nell'autodeterminazione dei popoli e se i gibraltareños preferiscono Carlo a Felipe (che gusti :D ), hanno ragione loro e bisogna trovare un modus vivendi sulla frontiera.
Quant'è ingarbugliata la questione in Gibilterra, assurdo! Grazie per avercela raccontata, ci sono certi posti del mondo di cui non si parla mai in effetti.
sì, noi poi siamo anglo-centrici e sappiamo tutto di quello che si fa e si vede tra NYC e LA, ma niente su cosa succede a Parigi o a Berlino, a livello culturale, dico. E non parliamo del mondo ispanico, che se non è mediato da Hollywood, qui non arriva. A me spiace tantissimo che non si ascolti la musica ispanica, che si leggano pochissimi autori di quella koinè sui due lati dell'Atlantico che è ricchissima di fermenti. Ma vabbe', discorso vecchio. ;)
Non posso essere più d'accordo con te, è tipo la mia battaglia personale e il cuore del lavoro che faccio con Sudestada e con il blog claveldelaire.it. Purtroppo gli Stati Uniti hanno un soft power culturale potentissimo che finisce per oscurare (almeno in Italia, in Spagna non è tanto così mi sa) tutto il resto.
Ps: mi sono accorta adesso che la mia risposta sembra un'autopromozione, se è così chiedo scusa, non era mia intenzione! Un abrazo!