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Secondo me invece dovrebbero essere orgogliosi del fatto che una danza così ricca di tradizione abbia affascinato un popolo così lontano sia geograficamente che emotivamente da quello giapponese. Però vabbè, ognuno ha il suo modo di vedere le cose. Mi dispiace molto per La Yunko, che si è persino trasferita per seguire la sua passione e ora viene denigrata sui social. Dovrebbe essere visto come un omaggio, non come un oltraggio!

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Ma sai che io un po' li capisco, invece? Ovviamente non nella reazione spropositata e antipatica nei confronti della Yunko, che alla fine è uscita benissimo da questa vicenda, non partecipando alle polemiche e, anzi, dicendo che capisce che ci sia stata indignazione, ma che farà di tutto per essere all'altezza del riconoscimento nei nuovi spettacoli.

Capisco perché il flamenco è davvero un elemento identitario per gli andalusi e per i gitani, è qualcosa che viene da dentro, dall'anima, dalla storia, dal modo di sentire la vita; è molto "loro", per cui dev'essere stato stranissimo vedere considerata migliore una bailaora che appartiene a un'altra cultura. C'è un passaggio da "è cosa nostra" a "ha valore universale", quindi è di tutti e tutti possono esprimere le proprie emozioni ballandolo, che non è ancora stato fatto. E, d'altra parte, come si fa a lasciar andare qualcosa che si considera proprio e parte della propria identità? ;)

Su La Yunko sono d'accordo con te, certamente è una donna straordinaria, perché lasciare tutto e trasferirsi, per conoscere una cultura ed esprimerla al meglio ballando, non è da tutti. E certamente la sua dedizione e il suo talento meritano rispetto e ammirazione. Mi piace molto la tua conclusione "dovrebbe essere visto come un omaggio, non come un oltraggio": hai ragione, e probabilmente se La Yunko si fosse limitata a ballare nei tablao e non avesse vinto, gli aficionados le avrebbero fatto la ola. :)

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