Vincitori e vinti alle elezioni europee in Spagna
Il PP ha vinto le elezioni europee, il PSOE non le ha perse: né plebiscito né rimonta per loro. E adesso sguardi puntati sulla Catalogna: l'elezione del suo presidente deciderà la legislatura a Madrid
Questa è cosedispagna, una newsletter di cadenza settimanale in cui racconto la Spagna che mi colpisce e che difficilmente trova posto sui media italiani.
Oggi parliamo di come sono andate le elezioni europee in Spagna, che chiudono un intenso anno elettorale. Non ci sono veri vincitori, non ci sono grandi sconfitti, ma i due principali partiti hanno seri problemi di alleanze e gli sguardi adesso puntati su Barcellona.
Europee: il PP vince, il PSOE non perde, Barcellona decide
Ci sono due vincitori e due sconfitti alle elezioni europee del 9 giugno, in Spagna, e hanno gli stessi nomi: Pedro Sánchez e Alberto Núñez Feijóo, i leaders del PSOE e del PP. Nessuno dei due può essere molto soddisfatto: il popolare ha matematicamente vinto, il suo PP ha ottenuto il 34,20% dei voti, che gli permette di portare a Bruxelles 22 deputati, 10 in più rispetto alla storica sconfitta del 2019; il socialista è arrivato al 30,18% e ha mantenuto gli stessi 20 deputati della legislatura appena terminata. Ma il plebiscito chiesto da Feijóo contro Sánchez non c'è stato e la remontada ipotizzata dal socialista neanche.
La vittoria dolceamara del PP arriva da una crispación, un confronto duro, permanente. Solo nelle ultime settimane, si annotano gli attacchi al Governo per la crisi con l'Argentina; in una manifestazione di Vox il presidente Javier Milei ha attaccato Begoña Gómez, la moglie di Pedro Sánchez, indagata per traffico d'influenze e l'ha definita corrotta, facendosi beffe dei cinque giorni presi dal Presidente per riflettere sulle sue eventuali dimissioni. In analoghe circostanze, quando l'allora presidente venezuelano Hugo Chávez attaccò l'ex presidente del governo spagnolo José Maria Aznar, il Capo di Governo socialista José Luis Rodriguez Zapatero gli chiese rispetto per la Spagna e i suoi leader eletti; Feijóo e il PP si sono schierati con Milei. Poi c'è stato il riconoscimento dello Stato di Palestina, con il PP che si è affrettato a chiarire a Israele che, una volta al Governo, avrebbe cancellato la decisione. Quindi è stata approvata la Legge dell'Amnistia, che cancella le pene ai leaders catalani coinvolti nella proclamazione unilaterale d'indipendenza del 2017 e che è stata voluta dal PSOE per assicurarsi l'astensione di Junts, i catalani conservatori, nell'insediamento di Sánchez. Infine, a pochi giorni dalle elezioni, il giudice che indaga su di lei ha convocato per il 5 luglio Begoña Gómez per interrogarla, senza aver prima ascoltato i testimoni, e il PP ha cavalcato la decisione. Ci si aspettava un PSOE travolto dagli eventi, ma così non è stato: i socialisti sono riusciti ad arginare i danni e sono tra i pochi in Europa ad aver resistito all'avanzata della destra radicale.
E qui succede un fenomeno interessante. Il PP ha vinto le elezioni perché ha intercettato anche i voti di Ciudadanos, il progetto liberal nato una decina di anni fa in Catalogna e tramontato la scorsa legislatura. Ma alla sua destra, Vox continua a crescere; rimane un fenomeno minoritario, sotto il 10%, rispetto all'ondata della destra radicale europea, ma cresce e porta a Bruxelles 6 deputati, 3 in più rispetto al 2019. E non solo, alla sua destra c'è un nuovo fenomeno, più radicale e più legato alle teorie cospirative: SALF, Se Acabó La Fiesta (È finita la festa), ha preso 800mila voti e 3 deputati. A destra del PP, insomma, ci sarà una competizione per una maggiore radicalizzazione delle proposte, che gli renderà complicato stabilire alleanze per governare.
Anche il PSOE, che è riuscito a parare i danni, ha un problema. Se ai popolari crescono nani aggressivi alla sua destra, ai socialisti sfioriscono gli alleati. Sumar, progetto che doveva riunire la galassia alla sua sinistra e che è nato poco più di un anno fa, guidato dalla vicepresidente del Governo Yolanda Díaz, è praticamente morto: a Bruxelles porta solo 3 deputati e prende gli stessi voti di SALF. Un insuccesso dovuto alle eterne divisioni della sinistra: Podemos, che fu forza vincente negli anni passati, fino a rappresentare davvero un concorrente per il PSOE, non ha voluto entrare nell'alleanza, prende due deputati, perdendone 4. Vanno male anche gli indipendentisti catalani: Junts perde un deputato e rimane solo con 1. Il PSOE avrà pure parato i danni, ma ha alleati che non riescono a compiere il salto necessario, ha perso malamente soprattutto nei suoi bastioni storici, come l'Andalusia e le Asturie, e sopravvive, ancora una volta, grazie alla Catalogna e al PSC.
Che succede adesso, con vincitori in fondo ammaccati? Nell'ultimo anno la Spagna ha votato per le regionali (maggio 2023), le politiche anticipate (luglio 2023), quindi, nel 2024, le elezioni galiziane (febbraio), le catalane (maggio) e adesso le europee. Praticamente il Paese è vissuto in una campagna elettorale permanente. Ma adesso, se non ci saranno sorprese (attenti a cosa succede a Barcellona!), per circa un anno e mezzo non ci saranno elezioni. Il che vuol dire che il PSOE e Sumar potranno finalmente governare e dedicarsi al rafforzamento del progetto progressista promesso da Sánchez dopo i cinque giorni di riflessione di aprile. Da una parte il rinnovo del Consiglio Generale del Potere Giudiziario, bloccato da cinque anni dal PP (ne avevo parlato in questo post), dall'altra le misure sociali come la giornata lavorativa più corta, che arriverebbe dopo la Riforma del lavoro e il salario minimo intorno ai 1000 euro mensili della scorsa legislatura.
Ma tutto dipende in realtà dalla Catalogna, again. Le elezioni di un mese fa hanno dato la vittoria al PSC, senza concedergli la maggioranza assoluta, e hanno messo fine, soprattutto, all'egemonia indipendentista. Junts, il secondo partito più votato, esige però che il PSC gli ceda la presidenza per un governo in minoranza e si astenga al momento dell'insediamento, garantendogli così l'elezione del Presidente. È quello che abbiamo fatto noi a Madrid, dicono i nazionalisti (che però non contano sull'appoggio essenziale di ERC, la Sinistra Repubblicana Catalana, in pieno processo di rinnovamento dopo la dolorosa sconfitta elettorale di maggio). Dalla matassa da sbrogliare a Barcellona dipenderà la legislatura spagnola. E se andassero a elezioni anticipate sia la Catalogna che la Spagna entro l'anno non sarebbe neanche questa grande sorpresa.
Frasi della settimana
"Un juez no puede investigar a ver si cae algo, un juez debe recibir una prueba y a partir de ahí investigar" (Un giudice non può indagare per vedere se arriva qualcosa, un giudice deve ricevere una prova e da lì indagare)
(la giornalista Silvia Intxaurrondo su TVE, a proposito delle indagini su Begoña Gómez)
"Es peligroso educar a los jóvenes en la cultura de lo inmediato porque todo se consigue con esfuerzo y perseverancia" (È pericoloso educare i giovani alla cultura del risultato immediato, perché tutto si ottiene con sforzo e perseveranza)
(Antonio Banderas, in una bella intervista al quotidiano ABC, che potete leggere qui)
Tenendo le fila
Compagnie aeree in agitazione per la multa da 150 milioni di euro imposta dal Ministero del Consumo a Ryanair, EasyJet, Volotea e Vueling. La causa sono le pratiche abusive contro i passeggeri, come, per esempio, il bagaglio a mano a pagamento o il sovrapprezzo per avere un posto accanto alle persone a carico, siano i figli minori o un disabile, e l'impossibilità di pagare in contanti all'aeroporto. Le compagnie aeree hanno già protestato e ricorreranno la decisione del Ministero e in attesa del responso continueranno a far pagare il bagaglio a mano in cabina.
Sono una grande sostenitrice della lettura di articoli per informarsi e per ampliare orizzonti, attraverso la curiosità. Propongo articoli in spagnolo perché, anche se non si parla una lingua, da PC bastano Chrome o Edge, tasto destro del mouse e "Traduci in italiano"; la traduzione dallo spagnolo è fatta piuttosto bene. Dunque, se vi ha incuriosito l'elezione di Claudia Sheinbaum, prima donna alla guida del Messico, qui due articoli.
Su El País, Jorge Zepeda Patterson firma un bel ritratto sulla connazionale salita alla presidenza del Messico, tra luci ombre e sfide titaniche che l'aspettano.
Su El Mundo, la sua storia d'amore con il secondo marito, Jesús María Tarriba, suo primo fidanzato, ritrovato su Facebook dopo un matrimonio ventennale e una figlia. "Tarriba non sa ancora quale titolo gli dedicherà il Messico come marito della presidente. Tutto fa pensare che sarà considerato il first gentleman, la versione maschile della first lady. Questi sono i tempi nuovi del Messico, il paese dei macho, dove il simbolismo di ciò che è accaduto dopo la vittoria elettorale della coalizione di sinistra è enorme".
In Spagna, soprattutto al Sud, sta giungendo al termine la stagione BBC (nozze, battesimi, prime comunioni), che richiede alle signore adeguati outfit da invitada; ci sono vere e proprie collezioni per questi eventi e uno dei marchi più apprezzati è il sivigliano Cherubina, che ha vestito anche la regina Letizia (suo il tocado, il fascinator che ha usato al funerale della regina Elisabetta II) e che quest'anno celebra i primi vent'anni di attività con una nuova collezione, in vendita anche online, appena presentata a Siviglia. La trovate in questo spiritoso post su Instagram.
P.S.
Mi trovate anche su venividiscrissi, newsletter di interviste e riflessioni, in cui seguo le mie curiosità, senza pormi limiti di argomenti e ampliando sempre orizzonti.
Questa settimana ho intervistato Gloria Tedesco e Michela Cotugno, fondatrici del brand Filotrama, che dal Molise (sì, esiste!) propone un abbigliamento femminile di gusto maschile, basato su sostenibilità e tessuti 100% italiani e di qualità. Belle, toste e determinate, come tutte le donne che scopro grazie a venividiscrissi. Filotrama, la moda made in Molise punta sulla qualità
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Non sapevo che Zapatero avesse difeso Aznar dopo l'attacco di Chávez, come sono cambiati (in peggio) i tempi! C'è troppo odio nell'aria, e queste elezioni europee purtroppo l'hanno confermato. Grazie per la chiarezza con cui hai analizzato questa complessa situazione.