Oviedo, Capitale Gastronomica Spagnola 2024
La città di Fernando Alonso, della regina Letizia e dei Premi Princesa de Asturias. Da lei la prima vittoria sugli Arabi e l'invenzione del Cammino di Santiago. Adesso presenta la sua deliziosa cucina
Questa è cosedispagna, una newsletter di cadenza settimanale in cui racconto la Spagna che mi colpisce e che difficilmente trova posto sui media italiani.
Oggi voliamo a Oviedo, capoluogo delle Asturie. Sembra una sonnacchiosa città provincia, ma ha inventato il Cammino di Santiago e ha dato il via alla Reconquista. E quest’anno è Capitale Gastronomica spagnola, titolo molto meritato. Scopriamola!
A Oviedo, Capitale Gastronomica 2024
"Oviedo ha un cuore medievale, una Cattedrale gotica dalla facciata asimmetrica e una Vergine, quella di Covadonga, che, come recita una poesia, 'ha per trono la culla di Spagna'" scrivevo una decina di anni fa sul capoluogo asturiano, visitato in un gradevole settembre. Ero arrivata a Madrid in aereo e da lì in treno verso le Asturie. Ricordo l'immensa e vuota pianura di Castiglia, senza presenza umana per chilometri e chilometri (la España vaciada, la Spagna svuotata, di cui vi avevo raccontato in questa newsletter) e il sollievo, quando all'orizzonte erano apparse finalmente le prime montagne della Cordigliera Cantabrica, a movimentare il paesaggio.
Mi torna alla mente quel viaggio perché Oviedo è la Capitale Gastronomica 2024 della Spagna. Succede a Cuenca (ne avevo parlato qui) e ha battuto la concorrenza di Alicante (Comunitat Valenciana), Antequera (Andalusia) e Castellón (di nuovo Comunitat Valenciana). Un successo che il capoluogo del Principato si merita e che ha testardamente inseguito: era la terza volta che ci provava e, come si dice in spagnolo, a la tercera va la vencida, alla terza si vince. Anche perché in città si mangia decisamente bene, con sapori forti e decisi, grazie alla posizione geografica privilegiata. La vicinanza dell'Oceano Atlantico offre continuamente pesce fresco e la presenza delle montagne garantisce allevamenti, formaggi, salumi e carni di grande tradizione e qualità.
La fabada è il piatto di cui gli ovetensi sono più orgogliosi ed è il più famoso fuori dai confini del Principato. L'ho assaggiata in un delizioso ristorante del centro storico, con un cameriere che, scoperto che ero italiana, ha voluto raccontarmi la storia di tutto quello che mangiavo. È una sorta di zuppa di fabes, un tipo di fagioli locale, cucinati lentamente con pancetta, chorizo (salsiccia) e morcilla (sanguinaccio); ricordo la forza saporita del brodo, il sapore intenso delle carni e dei fagioli e il rifiuto, all'ultimo momento, di mangiare il sanguinaccio, perché sapevo cos'era e non ce l'avevo fatta (limite mio, che il cameriere allora non aveva commentato). Un altro piatto da provare è il cachopo, che consiste in una fetta di vitello asturiano battuta avvolta intorno a fette di prosciutto , possibilmente gochu di montagna, sempre prodotto asturiano, e formaggio fondente e poi impanata con farina di mais e uovo e fritta. Il chorizo a la sidra è tipico delle sidrerias, che a Oviedo si chiamano chigre e sono ovunque; praticamente è un piatto da aperitivo: salsiccia cucinata con la sidra, lo sciroppo di mele che è la bevanda tipica del Principato.
E, tra un piatto e l'altro, c'è Oviedo, che ha il fascino antico di una provincia dai ritmi lenti e sani. In Spagna è nota per essere la città di Fernando Alonso e della regina Letizia, ma gli ovetensi tengono soprattutto al suo ruolo nella Reconquista. La splendida Cattedrale gotica del Santo Salvatore conserva la Croce della Vittoria, che leggenda vuole abbia dato la vittoria a re Pelayo nella Battaglia di Covadonga, nel 772, la prima vinta dagli Spagnoli contro i Mori, la data d'inizio dell'identità asturiana e spagnola. Per questo si dice che la Vergine di Covadonga, ancora oggi molto venerata nel Principato, "ha per trono la culla di Spagna". E la Croce della Vittoria, dorata su campo azzurro, è diventata la bandiera delle Asturie e si trova davvero ovunque. Credo di aver visto di più, come bandiera regionale e segno d'identità, solo la bandiera dei Quattro Mori, in Sardegna.
Una targa sul pavimento lastricato davanti alla Cattedrale ricorda che è partito da qui, il primo pellegrinaggio per Santiago de Compostela. Lo volle re Alfonso II El Casto: durante il suo regno venne scoperta la tomba dell'Apostolo Giacomo a Compostela e il sovrano volle rendergli omaggio, diventando così il primo pellegrino lungo il Cammino più famoso del Medioevo (siamo intorno all'anno 825). Oviedo, insomma, ha inventato il Cammino e ricorda il famoso detto: "Chi va a Santiago e non va al Salvatore, visita il vassallo e non il Signore".
Il centro storico è pittoresco, vie strette e quasi sempre pedonali, edifici colorati, spesso con vistose verande di legno, e poi librerie, botteghe, piccoli laboratori, sidrerias che attirano l'attenzione perché i camerieri versano la sidra nel bicchiere da altezze siderali (a parte i numeri e la scenografia, pare che la sidra debba "respirare prima di arrivare al bicchiere"). Nelle piccole piazze, dalle architetture che spesso ricordano quelle coloniali del Messico o del Perù, non mancano locali e ristoranti, frequentati da turisti e da studenti (Oviedo è una città universitaria).
La Oviedo contemporanea ha come asse la calle Ungria, la via dello shopping con i soliti marchi internazionali; all'incrocio con la calle Milicias Nacionales, c'è una statua in bronzo di Woody Allen (si potrebbe fare un itinerario solo seguendo le numerose statue di bronzo collocate in centro, ad altezza d'uomo). Riporta una definizione di Oviedo scritta dal regista, che gli ovetensi adorano e riprendono nelle guide e nelle frasi storiche sulla città: "Oviedo è una città deliziosa, esotica, bella, pulita, gradevole, tranquilla e pedonalizzata, è come se non appartenesse a questo mondo, come se non esistesse… Oviedo è come una favola". La mutua stima tra la città e il regista è nata dopo il Premio Príncipe de Asturias 2002, che lui vinse per le Arti.
Questo Premio è nato nel 1981 per consolidare il legame tra l'erede al trono spagnolo e il Principato di cui porta il titolo. Si consegna a ottobre e premia le personalità che si sono distinte in diversi campi: Arti, Comunicazione e Umanità, Sport, Scienze Sociali, Lettere, Cooperazione Internazionale, Ricerca Scientifica e Tecnica, Concordia. Porta a Oviedo le menti più brillanti del mondo, che per tre giorni partecipano a conferenze, seminari, incontri più o meno casuali con il pubblico, sono intervistate dai media nazionali, corteggiate e vezzeggiate da un'intera città, fino alla cerimonia di premiazione, in diretta tv dal Teatro Campoamor, alla presenza della Famiglia Reale. Con i Premios, Oviedo diventa una sorta di capitale della cultura della Spagna, le gaitas, le cornamuse locali, suonano ovunque e il clima è suggestivo e carico di gentilezza e humanitas. Uno dei miei sogni di giornalista è poter raccontare Oviedo nei giorni dei Princesa de Asturias, se mi legge qualche direttore e fosse interessato, aquí estoy, sono qui e non vedo l'ora di partire!
Gli ovetensi sono gentili e sorridenti, hanno riti antichi, come la Messa alla domenica e i dolci da comprare in pasticceria per il pranzo festivo in famiglia, chiacchierano animatamente nei bar, affrettano il passo sotto l'inevitabile pioggia atlantica che rende verdissime le loro montagne e fanno stare bene. Giorni di camminate e scoperte, al ritmo lento che sempre dovremmo avere in mente.
Chiudo sul progetto della Capitale Gastronomia 2024, che trovo brillante per la valorizzazione della cucina come elemento di turismo di qualità e di cultura identitaria di una città e del suo territorio. Se state pensando a un posto speciale e insolito per qualche giorno di vacanza, candidate Oviedo e non perdetevi gli eventi gastronomico-culturali che ha organizzato per questo suo anno speciale.
I programmi e gli eventi della Capitale Gastronomica 2024 saranno inseriti mano a mano nel sito oviedocapitalgastro.com.
Per visitare Oviedo, tutte le info su www.visitoviedo.info, in spagnolo, tedesco, francese e inglese.
Frase della settimana
"Como dije, hay muchas posibilidades de que este sea mi último Roland Garros, pero si tengo que decir al cien por cien que es el último, lo siento, pero no lo haré; no puedo predecir qué va a pasar. No quiero cerrar la puerta al cien por cien" ("Come ho già detto, ci sono molte possibilità che questo sia il mio ultimo Roland Garros, ma se devo dire al 100% che è l’ultimo, mi spiace, ma non lo farò; non posso prevedere cosa succederà. Non voglio chiudere la porta al 100%")
(Rafael Nadal, prima del debutto agli Open di Francia; il declino di un campione che non molla mai)
Tenendo le fila
La settimana politica è stata monopolizzata dallo scontro tra il Presidente del Governo Pedro Sánchez e il Presidente dell'Argentina Javier Milei. Quest'ultimo, partecipando a un meeting dell'estrema destra organizzato da Vox, ha definito "corrotta" la moglie di Sánchez Begoña Gómez (è indagata per un supposto traffico d'influenze per una denuncia del sindacato Manos Limpias, basata su notizie di giornale forse false). Si è anche fatto beffe della decisione di Sánchez di prendersi cinque giorni, alla fine di aprile, per riflettere su eventuali dimissioni. I toni tra i due si sono alzati fino alla decisione di Madrid di ritirare l'ambasciatore da Buenos Aires sine die. Milei, lungi dall'essere soddisfatto, ha continuato e se volete un'idea del personaggio, questo video su Instagram de La Vanguardia lo mostra in piena azione, durante la presentazione del suo libro.
La Turismofobia sta diventando un problema in molte città spagnole. La diffusione incontrollata di appartamenti affittati tramite Airbnb sta trasformando i centri storici, con l'espulsione degli antichi abitanti e dei negozi tradizionali. Questo provoca un aumento della domanda di affitto in altri quartieri e il conseguente aumento dei prezzi (trovate il racconto del fenomeno su questa newsletter di cosedispagna). Per fare un esempio, all'inizio del secolo ho abitato a Siviglia, nel centralissimo Barrio de San Lorenzo, in un appartamento piuttosto ampio per 202 euro al mese; nei quartieri operai della città gli affitti sono arrivati adesso a 800 euro al mese Sabato scorso, a Palma di Maiorca, hanno manifestato oltre 10mila persone esasperate, domenica è toccato in decine di migliaia a San Sebastián; ad aprire queste manifestazioni, le Canarie, con oltre 120mila persone in piazza tra Tenerife e Gran Canaria, il mese scorso.
Arturo Pérez Reverte, uno dei miei scrittori preferiti, ha ideato e diretto il libro collettivo Leonor, cartas a una reina (Leonor, lettere a una regina), che raccoglie le lettere scritte da diverse personalità politiche e intellettuali spagnole alla Principessa delle Asturie (nella lista anche l'ex vicepresidente del Governo Carmen Calvo e lo stesso Arturo Pérez Reverte). Per lei consigli, idee di futuro e suggerimenti vari. Un libro curioso e interessante, che parla di come la Spagna stia prendendo le misure a Leonor e alla popolarità che l'accompagna. In spagnolo, potete scaricarlo gratuitamente da www.zendalibros.com/cartas-a-una-reina.
P.S.
Mi trovate anche su venividiscrissi, newsletter di interviste e riflessioni, in cui seguo le mie curiosità, senza pormi limiti di argomenti e ampliando sempre orizzonti.
Questa settimana ho chiacchierato con Marta Magnano, che qualche anno fa ha dato retta a se stessa ed è andata a vivere in barca, a Su Siccu, delizioso porto cagliaritano. Da allora soprattutto cose belle, compresi un bambino, le traversate, la vita in porto e uno dei profili sardi più seguiti di Instagram. Insegnamento: non mollate mai i vostri sogni! Marta Magnano: vivere in barca, la svolta per la felicità
Se la newsletter vi è piaciuta, condividetela con chi pensate possa essere interessato a leggerla. Così mi aiutate a farla conoscere anche a nuove persone, grazie!
cosedispagna è su
Instagram www.instagram.com/cosedispagna
Grazie per aver letto la newsletter, se non siete ancora iscritti e vi piacerebbe ricevere le prossime, cliccate il bottone!
Mi hai regalato un bel ritorno tra quelle vie, quei colori, quei sapori, leggendoti. Sono stata a Oviedo qualche anno fa al termine di un cammino cominciato a León, a piedi io e due amiche attraverso la Cordillera Cantábrica. Che viaggio, quel viaggio.
per una viaggiatrice incallita, ottimi appunti e spunti per un viaggio. Della Spagna ho visto poco, troppo poco. Tocca rimediare!
Su Milei, mi astengo. Mamma mia.